I capricci nei bambini da 0 a 6 anni

Questo schemino riassuntivo nasce da una serie di bellissimi incontri fatti con i genitori qualche anno fa.

I bambini sono un’immensa gioia ma la responsabilità educativa spesso richiede di mettere alla prova le nostre capacità.

Spero che questi brevi cenni possano essere spunto di riflessione e magari aiutare nei casi di “disperazione”.

I CAPRICCI NEI BAMBINI DA 0 A 6 ANNI
MICROGUIDA ALLA SOPRAVVIVENZA DEI GENITORI E DEI BAMBINI

CAPRICCIO = Rifiuto o Desiderio/Richiesta espressa dal bambino in modo ostinato (spesso con pianto, grida, aggressività motoria, ecc.).
Tale atteggiamento risulta duraturo e resistente ai tentativi di conciliazione e/o convincimento.
Spesso derivano da una confusione interna, da una difficoltà ad esprimere i propri bisogni/desideri.
Talvolta sono “esperimenti” che i bambini mettono in atto per sperimentare/ampliare i limiti dello “spazio individuale”

 

ETA BISOGNI/EMOZIONI REGOLE
0-3 mesi Primari. Indifferenziati.
Espressione immediata e generalizzata.
Pochissime e Basilari.
Fusionalità.
3/4 – 18 mesi Bisogni primari soddisfatti dall’ambiente.
Progressiva differenziazione delle emozioni.
Espressione immediata e generalizzata.
Regole e divieti mirati alla sopravvivenza.
Abbozzo di regole culturali (orari, pulizia, alcune autonomie..).
1 e mezzo – 3 anni Emerge il “Bisogno di crescita”.
Apprendimento gradazione intensità emotiva e adeguamento del comportamento espressivo a schemi ambientali.
Regole di comportamento sociale. Confini allo “spazio individuale” Avvicinamento alle norme morali (bugia, colpa, punizione).
3 – 6 anni Capacità di pensiero maggiormente in grado di operazioni sempre più complesse. Impara a confinare alla “regione cognitiva” la tensione che accompagna il bisogno/emozione, impedendole di estendersi alla motricità. Impara a differire la scarica. Ingresso nella scuola dell’infanzia: aumentano il numero di regole, la costanza della presenza dell’adulto l’oggettività delle regole. Regole provengono ancora dall’adulto ma vengono progressivamente interiorizzate. Iniziano a formarsi senso del dovere, gratificazione della coerenza, ansia/senso di vergogna/colpa.

 

COSA FARE

Prevenzione

> CONOSCERSI: stile educativo interiorizzato

> ASPETTATIVE ADEGUATE: pulizia, spese, scuola non sono attività piacevoli

> INCORAGGIARE COMPORTAMENTI POSITIVI E IDENTIFICAZIONI POSITIVE: Adulto, bambino poco più grande, personaggi delle storie

> POCHE REGOLE , ADEGUATE ALL’ETA’ , CHIARE ED ESPLICITE (non sono oggetti di contrattazione)

> COERENZA E CREDIBILITA’: nei diversi ambienti, con persone diverse, nei nostri comportamenti.

> ROUTINE:regolarità e regole sono strettamente collegati. Sicurezza di sapere cosa succede e quando.

> COSTRUIRE METODI DI AVVERTIMENTO: tono di voce, frasi specifiche (es. “mi sto arrabbiando”, “conto fino a 3”). Dopo alcune esperienze iniziali forti circoscriverle a situazioni davvero importanti.

> GIOCHI SIMBOLICI (nei bambini più grandi)

Azione!

>STOP. RESPIRARE.

>ASCOLTARE SE STESSI: stanchezza, rabbia, imbarazzo…
  MEGLIO “SI” SUBITO CHE “NO…NI…SI”

> ASCOLTARE IL BAMBINO: capire che cosa sta chiedendo. Ordinare la sua confusione cercando di soddisfare (quando possibile!) il bisogno reale e non il desiderio effimero.

> NON ALTERARE IL PROPRIO COMPORTAMENTO: evitare di perdere la calma, di urlare, di diventare aggressivi.
In pubblico cercare di evitare la pressione degli altri ed eventualmente inventare scuse (è stanco, sta male..)!!
Quando (non se) capita, recuperala come esperienza importante. I genitori sono esseri umani, nella vita dovranno anche confrontarsi con chi perde la pazienza.
CHIEDERE SCUSA E SPIEGARE IL PROPRIO COMPORTAMENTO

> DARE ALTERNATIVE, VIE DI FUGA

> capriccio a livello basso/medio basso
   METTERSI ALLA SUA ALTEZZA, CERCARE CONTATTO   
   VISIVO, RIPETERE AL REGOLA E SPEGARNE IL SENSO  
  (ironia)

> capriccio oltre i limiti
   FINISCONO LE SPIEGAZIONI E IL RAPPORTO ALLA
   PARI. I METODI DEVONO DIVENTARE COERCITIVI E
   IRREMOVIBILI.

> PASSARE IL MESSAGGIO CHE CON QUEL  
   COMPORTAMENTO NON OTTERRA’ RISULTATO

> ESIGERE LE SCUSE SE HA FATTO MALE A QUALCUNO
                    LA RIPARAZIONE DEL DANNO SE HA ROTTO  
                    QUALCOSA
                    L’ESECUZIONE DEL COMPITO RICHIESTO
                    DI FORMULARE CORRETTAMNTE LA
                    RICHIESTA
                    (accettiamo anche forme iniziali)

> FARE PACE

>EVITARE DI RIPRENDERE L’EPISODIO, cercare di prevenirlo in futuro