Il senso di colpa e la vergogna

Vorrei cercare di approfondire e di dare qualche spunto di riflessione in merito a due grandi sentimenti che talvolta irrompono nel nostro vivere: il senso di colpa e la vergogna. Associati a questi sentimenti proviamo stati più o meno profondi di malessere, di sofferenza. Spesso si può percepire un vuoto, un senso di paura, talvolta un senso di impotenza. Questi stati d’animo intaccano l’immagine che possediamo di noi stessi, il nostro pensiero su di noi e sugli altri, tendono a mettere in discussione la nostra autostima e le nostre capacità critiche.
Cosa sono? Quali sono le differenze tra senso di colpa e vergogna? Da dove provengono? E che cosa fare per elaborarle e superarle?

Che cosa sono il senso di colpa e la vergogna?
Iniziamo cercando quindi di descriverle.
Cosa proviamo quando ci sentiamo in colpa o ci vergogniamo?
Innanzi tutto è fondamentale notare come ci sentiamo di solito in colpa VERSO QUALCUNO o ci vergogniamo per QUALCOSA.
Quindi questi stati affettivi sono spesso una conseguenza alla percezione di una discrepanza tra ciò che si ritiene adeguato e ciò che abbiamo fatto o che siamo.
In conseguenza di questo stato affettivo si possono manifestare (talvolta al di fuori dalla nostra volontà) comportamenti che hanno la funzione di porre rimedio al disagio che senso di colpa e vergogna provocano in noi.
Manifestazioni patologiche conseguenti al senso di colpa e/o alla vergogna si possono riscontrare nei disturbi ossessivi, nella sintomatologia depressiva, nelle fobie e in diverse forme di disagio psico-comportamentale. Di questo parlerò anche in un paragrafo successivo.
Il sistema di regole e valori al quale aderiamo determina la qualità della discrepanza rispetto a ciò che facciamo quindi anche l’intensità del senso di colpa  o di vergogna che proviamo.
In altre parole, a seconda di ciò in cui crediamo, di ciò che riteniamo giusto o sbagliato definiamo per noi stessi se a ciò che facciamo o che siamo consegue una colpa o no.
Ci rendiamo infatti conto di quando sono altre persone che “ci fanno sentire in colpa” perché lo fanno considerando paramenti di giudizio differenti dai nostri.
Il senso di colpa e la vergogna sono quindi concetti molto ampi in psicoanalisi. Si possono definire come stati affettivi conseguenti ad un evento ritenuto (più o meno ragionevolmente) dal soggetto degno di punizione. Non necessariamente questo stato affettivo però si collega ad un’azione specifica, in questo caso il soggetto percepisce uno “stato diffuso si indegnità personale”.
Questo ci introduce alla differenza tra senso di colpa e vergogna.
Le differenze tra senso di colpa e vergogna

Come distinguiamo la vergogna dal senso di colpa?
Spesso queste due reazioni vengono confuse. Esse svolgono la stessa funzione, ovvero quella di farci percepire che quel nostro stato/comportamento è in conflitto con le norme (esterne e/o interne) che regolano la nostra vita, ma lo fanno in modo differente.
La prima differenza è che mentre la vergogna è rivolta verso di noi ed include un giudizio sul nostro conto, il senso di colpa è rivolto nei confronti delle conseguenze che il nostro comportamento implica verso gli altri.
Quando ci vergogniamo temiamo per l’immagine di noi stessi che viene compromessa, conseguentemente proviamo un calo del nostro valore e della stima di noi stessi.
Nel senso di colpa la preoccupazione è invece centrata sugli altri e sul danno che abbiamo provocato.
Entrambi sono importanti e hanno una fondamentale funzione nel dirigere i nostri comportamenti e le nostre scelte.

Come si generano il senso di colpa e la vergogna? 
Sia il senso di colpa che la vergogna sono definiti come reazioni affettive secondarie. Ovvero non fanno parte di quelle emozioni primarie universalmente riscontrabili nelle culture ed anche in specie diverse di animali più evoluti. Le emozioni primarie sono innate e ciascuna assolve a specifiche finalità evolutive. Senso di colpa e vergogna sono invece secondarie ovvero si formano a seguito della presa di coscienza di sé e dell’altro, sono collegate ad un sistema di regole culturali e sociali alle quali l’individuo aderisce. Infatti esse si regolano e si manifestano diversamente nelle differenti culture, comportano un peso assai differente in rapporto alla società di appartenenza.
Le basi di questi stati d’animo si formano nell’infanzia, insieme alla trasmissione delle regole personali e sociali viene trasmessa la consapevolezza della trasgressione sotto forma di senso di colpa e/o di vergogna.
In alcune situazioni esse nascono per degenerazione di emozioni troppo intense che vengono sperimentate in fasi evolutive troppo precoci (ad esempio quando un bambino subisce aggressività, abusi, violenze o lutti). In questi casi senso di colpa e/o vergogna inconsci possono assumere manifestazioni patologiche secondarie più o meno gravi. Dalle depressioni al narcisismo patologico, dai disturbi ossessivi al comportamento antisociale o criminale.

Come superare il senso di colpa e la vergogna?
Abbiamo dato una definizione di questi due scomodi vissuti, li abbiamo distinti e abbiamo velocemente osservato come essi si generano nell’infanzia e in quell’epoca formano le loro basi per la loro gestione in età adulta.
Ma come si affronta un senso di colpa? Come si può far fronte al sostanziale malessere che questi due stati provocano in noi?
Partiamo dal presupposto che non sempre questa operazione è facile e non sempre si riesce a superare del tutto un tale stato di disagio.
Anzi, spesso pur di non dover affrontare questi sentimenti così spiacevoli ci si difende attraverso la rabbia, l’invidia, l’aggressività e, nei casi più gravi, la depressione o la paranoia.
Quindi il primo passo è sempre riconoscere il senso di colpa o la vergogna che stanno lavorando dentro di noi, ammettere di provarli, non averne paura. Essi esistono, si possono guardare perché se li riconosciamo possiamo trovare il modo di affrontarli.
Quando abbiamo ammesso il nostro sentimento ci dobbiamo ricordare che esso è reattivo, ovvero ha una causa, è motivato da qualcosa. È importante riuscire quindi a chiarire l’origine del nostro senso di colpa o della nostra vergogna poiché in questo modo sarà possibile dare un peso corretto al nostro sentimento. Potremmo accorgerci che la causa non dipende da noi oppure che non è così grave come sembra. Potremmo scoprire che abbiamo fatto riferimento a regole che non ci appartengono oppure che la conseguenza del nostro comportamento non è la causa del dolore dell’altro.
Ridimensionare correttamente la causa ridimensiona proporzionalmente il nostro vissuto.
Tuttavia ci sono casi nei quali la causa è coerente con il dolore che proviamo, l’errore che abbiamo commesso non è ridimensionabile e il senso di colpa e di vergogna pervade a tal punto la nostra anima da non sapere cosa fare. L’impotenza si impossessa di noi.
La consapevolezza che non si può tornare indietro fa emergere la straordinaria potenza ed insieme l’opportunità del cambiamento che questi stati d’animo possono fornire.
Un errore, seppure irreparabile, ci consente di cambiare, ci impone e ci permette di riorganizzare noi stessi.
Cambiare, conoscere, migliorare.
In un’ottica comportamentale il senso di colpa e la vergogna hanno la funzione di diminuire la frequenza di un comportamento in conflitto con il sistema di regole e valori, sociali o interni all’individuo, e ne discriminano l’appartenenza rispetto alle categorie di giusto e sbagliato.
Riconoscere ed elaborare il senso di colpa e la vergogna ci permette di migliorare, di riconoscere preventivamente l’errore in futuro, di bilanciare più correttamente le nostre regole.
Sono sentimenti senza dubbio dolorosi ma che possono rendere migliore la nostra vita se riusciamo ad accoglierli nel modo giusto.